E le nostre storie continuano...


Le vostre storie stanno prendendo forma.
Le vostre bozze sono sempre più articolate.
Le vostre idee si stanno dipanando in maniera lineare ed organica.
I miei complimenti a tutti!
 
Tra poco, già dalla prossima lezione, potremmo passare alla scrittura digitale per agevolare il nostro lavoro di revisione delle bozze... ma vedremo tutto meglio la prossima volta.
Oggi, prima di continuare a scrivere, leggiamo insieme qualche esempio di descrizione di ambiente che potrebbe servirci nella nostra trama da cui potremmo prendere spunto.
Riuscire a "rubare" qualche strategia degli scrittori, assicuirerà un certo successo!

Il testo modello è ancora una volta It di Stephen King.
La descrizione riguarda un ambiente interno, ovvero la biblioteca in cui si reca quotidianamente Ben.

 
Ben adorava la biblioteca.

Ne amava la perenne frescura, anche nelle più torride giornate di una lunga estate; ne amava il mormorante silenzio, rotto solo da sporadici bisbigli, dal tonfo ovattato di un bibliotecario che timbrava libri e tessere, o dallo sfogliar di pagine nella Sala periodici, dove s’intrattenevano gli anziani a legger giornali inseriti in lunghi bastoni. Amava l’illuminazione, quella dei raggi obliqui che entrano dalle alte e strette finestre nel pomeriggio o quella raccolta in pozze pigre sotto i globi appesi al soffitto con catenelle nelle sere invernali, con il vento che sibilava all’esterno. Gli piaceva l’odore dei libri, un odore di spezie, che aveva del favoloso. Ogni tanto passava tra gli scaffali per gli adulti, rimirando migliaia di volumi e immaginando un mondo di vite dentro ciascuno di essi. […] Gli piaceva il caldo che faceva sempre nel corridoio di vetro tra la vecchia palazzina e la Biblioteca Infantile, anche d’inverno, se non erano trascorse due giornate di fila con il cielo coperto; la signora Starrett, capo-bibliotecaria del reparto infantile, gli aveva spiegato che il fenomeno era provocato da una cosa che si chiama “effetto serra”. […]
Gli piaceva anche la Biblioteca Infantile, sebbene lì mancasse quel fascino ombroso che lo stimolava, nella biblioteca più vecchia, con i suoi globi di vetro e le scale a chiocciola in ferro troppo strette perché potessero passarvi due persone contemporaneamente: una doveva sempre desistere. La Biblioteca Infantile era luminosa, soleggiata, un po’ rumorosa nonostante in ogni angolo fossero affissi cartelli con la scritta: “Cerchiamo di far silenzio, da bravi”. I rumori di disturbo provenivano solitamente dall’Angolo di Pooh, dove i più piccoli andavano a sfogliare libri di figure.
 
Focalizzazione:
Utilizzo dei 5 sensi nella descrizione della biblioteca
Uso del Paragrafo
Ripetizione del verbo “amare” e “piaceva” in funzione rafforzativa
Aggettivo e nome specifici
Verbi forti


L'altro modello che leggeremo è sempre di Stephen King.
Si tratta del racconto Il corpo, trasposto al cinema nel film dal titolo  Stend by me.
Stavolta la descrizione è esterna, perchè riguarda l'arrivo di un forte temporale durante una giornata di calura estiva


Il temporale ormai era vicinissimo. L’aria cominciava a muoversi e parve che la temperatura facesse un tuffo di 10 gradi nel giro di pochi secondi. Guardai a terra e vidi che l’ombra sotto di me era scomparsa completamente.

Il sole si nascose dietro un banco di nubi e non ne uscì più. Per un attimo gli orli furono bordati d’oro, come una nuvola in un’illustrazione del Vecchio Testamento, e poi il ventre color vino della nube soffocò ogni traccia di sole. Il giorno si fece cupo – le nuvole stavano rapidamente cancellando tutto l’azzurro. Sentivamo chiarissimo l’odore del fiume, come se fossimo dei cavalli – o forse era l’odore della pioggia in arrivo. C’era un oceano sopra di noi, trattenuto da un tenue sacco che poteva creparsi e lasciarlo andare da un momento all’altro.

Continuavo a sforzarmi di guardare nel sottobosco, ma i miei occhi erano continuamente attratti da quel cielo turbolento, agitatissimo; nei suoi colori che si andavano facendo più scuri si poteva leggere il destino che si preferiva: acqua, fuoco, vento, grandine. La fresca brezza si fece più insistente, fischiando tra gli abeti. Un fulmine improvviso scoppiò da un punto che pareva proprio sopra le nostre teste, strappandomi un grido e facendomi tappare gli occhi con le mani. Dio mi aveva fatto la fotografia, un ragazzino con la camicia legata attorno alla vita, la pelle d’oca sul petto nudo e le guance impolverate. Sentii il rumore lacerante di un albero che si abbatteva a meno di 50 metri. Il fragore del tuono che seguì mi fece contrarre la faccia. Desiderai essere a casa e leggere un buon libro in un posto sicuro…
“Ma che ci faccio io qui?” mormorò Teddy.
“Che doccia!” esclamò Chris felice, con la faccia verso il cielo. “Sarà una doccia da non credersi!” Ma io ero più del parere di Teddy. Guardare quel cielo mi dava un senso avvilente di vertigine. Era come guardare dentro un profondo gorgo misterioso. Un altro lampo scoppiò, facendoci ritrarre la testa tra le spalle. Stavolta l’odore di ozono era più rovente, più urgente. Lo scoppio di tuono che seguì fu quasi immediato. […]
I lampi scattavano e colpivano. I tuoni seguivano ogni fulmine come se sopra le nostre teste fosse iniziata una corsa di macchine truccate.
Un forte rumore frusciante cominciò a levarsi tra gli alberi dei due lati della ferrovia, come se la foresta si fosse appena accorta che eravamo lì e stesse commentando la cosa. La pioggia era inziata.
Gocce grosse come monete mi caddero sulla testa e sulle braccia. Colpirono la massicciata, facendo per un attimo la terra nera e poi il colore cambiava di nuovo mentre il terreno arido si beveva tutta l’umidità.
Queste gocce grosse caddero per forse 5 secondi e poi si arrestarono. Guardai Chris e lui mi restituì lo sguardo.
Poi, improvvisò, il temporale si scatenò come se in cielo avessero tirato la catena della doccia. Il suono bisbigliante di prima si mutò in una sfuriata violenta. Era come se ci stessero rimproverando per la nostra scoperta e faceva paura….

 Focalizzazione:
Linguaggio figurato: metafore, personificazioni e similitudini
Utilizzo dei 5 sensi: rumori, odori, immagini e colori del temporale che sta per scoppiare
Pioggia che viene anticipata creando una certa suspense.
Parole forti
  

Queste stretegie di scrittura teniamole ben a mente quando dobbiamo elaborare le nostre descrizioni.
Facciamo ricorso ai cinque sensi, usiamo parole "forti" e linguaggio figurato, metafore e similitudini in primis.
E ora...
Al lavoro!!





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