Abbiamo ascoltato direttamente dagli scrittori consigli su come creare
storie e abbiamo fissato insieme alcuni elementi importanti:
- osservare nei dettagli ciò che ci circonda per prendere spunto dalla realtà;
- raccontare ciò che si conosce, in modo da riuscire ad approfondire ed essere il più possibile verosimile;
- scegliere ciò che piace, così da coinvolgere il più possibile il lettore, ma soprattutto da essere soddisfatti del nostro lavoro.
Secondo Steve Jobs creatività significa
semplicemente collegare cose…collegare le esperienze vissute e sintetizzarle in
nuove realtà.
Quindi sembra suggerirci che uno dei miglior metodi per riuscire a essere
creativi è quello di imparare a guardare le cose in un modo nuovo.
In questo è grande maestro l’artista basiliano Victor Nunes che ci stupisce facendo incontrare la sua
fantastica matita con oggetti di tutti i giorni. Chi non ha mai visto un elastico arrotolato? Eppure
solo lui riesce a farli diventare la testa di un coniglio o un paio di occhiali o un cagnolino. La stessa cosa fa con
i tappi delle penne, le forbicine, i trucioli delle matite temperate, le grappette, i biscotti, insomma tutto si trasforma e si anima grazie alla sua creatività.
Allora sembra indicare Nimes: cos’è la
creatività se non la capacità di scoprire quello che gli altri
non vedono?
Certo è che, come sottolinea lo scrittore Donato Carrisi, anche la creatività ha le sue fasi:
La prima fase è appunto quella della ricerca. Siete pronti?
Osserviamoci bene intorno come un esploratore che va a caccia in
una terra sconosciuta: ci sono oggetti che catturano la nostra immaginazione?
Gli
oggetti che conosciamo possono trasformarsi in qualcosa di diverso?
Certo ci vorrà tanta pazienza...non sempre le prime idee funzioneranno...
Piano piano, però, i tesori che stiamo raccogliendo diventeranno come tessere di un puzzle che assumerà la sua forma.
Senza andare troppo lontano facciamo un tentativo con l’astuccio di scuola o con gli oggetti della classe, apriamo e …
la matita potrebbe magicamente animarsi...
Se l'appuntiamo la grafite potrebbe diventare fumo o polvere per un incantesimo...
...e le creste di legno ali d'insetti o uccelli fantastici...
Pensate alle graffette: possono raccontare storie!
Ora tutti al lavoro. Cerchiamo e ricerchiamo fino a che... Bang! Una luce accenderà la lampadina e ci consegnerà un ordine nuovo ed imprevisto degli elementi con cui
abbiamo lavorato fino a questo momento. E’ l’istante in cui tra tutte le ipotesi e le alternative che ci passano in testa ecco
emergere improvvisamente quella che ci sembra funzionare e che collegheremo a qualcosa di nuovo da appuntare subito nel taccuino. Che sia una storia o un personaggio o semplicemente un'idea tutto andrà a costituire quei semi di scrittura per le storie che produrremo nei prossimi mesi.
Ciascuno di loro ha individuato un luogo in cui lavorare ed ha dato nuova vita ad un particolare oggetto.
Chi in classe:
In ogni caso hanno tutti sperimentato liberamente immaginazione e fantasia manipolando la realtà, così...
le creste delle appuntature sono diventate ballerine...
Dopo un frase di riflessione condivisa sulla creatività:
Ecco i ragazzi alla ricerca ognuno della propria idea:
Ciascuno di loro ha individuato un luogo in cui lavorare ed ha dato nuova vita ad un particolare oggetto.
Chi in classe:
le creste delle appuntature sono diventate ballerine...
...o ali di uccelli
...la fotocopiatrice un drago dall'enorme bocca, uno zainetto si è trasformato in un dolce ippopotamo rosa e gli acquerelli in piscine colorate ...insomma una volta spezzati gli schemi dell'esperienza si è aperto un mondo nuovo, affascinante, tutto da costruire e rielaborare.
Ma questa era solo la prima fase del nostro lavoro: così come consigliato dallo scrittore Donato Carrisi, per diventare delle storie, le idee dovranno trovare la loro struttura!
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