Immancabile: mostra non dire!


I nostri racconti stanno progressivamente assumendo la loro struttura. 
A volte, però, avete raccontato senza mostrare al lettore e quest'ultimo non riesce ad immedesimarsi nella scena. 
Eppure, vi chiederete, gli scrittori "devono raccontare", allora cosa può esserci di sbagliato nel raccontare?

Se vogliamo che il lettore si emozioni, si identifichi con i personaggi, insomma viva gli eventi momento per momento, non ci possiamo limitare a raccontare ciò che accade, ma glielo dobbiamo MOSTRARE
Guardare una partita dagli spalti o ascoltarne la telecronaca produce le stesse emozioni? Essere testimoni di un evento o sentirlo raccontare al telegiornale ha su di voi il medesimo effetto?
Allora sforziamoci di non scrivere semplicemente una cronaca, mostriamo la nostra storia, ma come? 
Ecco alcune regole:
1. Lo Show don’t tell implica una descrizione dettagliata di ciò che accade, a differenza del succinto raccontato. 

es:
Raccontato: Maria era alta e bionda.
Mostrato (Show don’t tell): Maria balzò in piedi. Urtò il soffitto con la testa. «Ow! Che male!», si massaggiò la parte dolente. Abbassò gli occhi, notò che la stavo guardando e sfoggiò un sorriso a trentadue denti. Venne verso di me; si sistemò i capelli biondi dietro le orecchie ed un leggero rossore colorò le sue guance.
2. Al raccontato si associa il discorso indiretto, mentre allo Show don’t tell va associato il discorso direttoI dialoghi giocano un ruolo importante nella scrittura immersiva.

es.
Raccontato: Jenny disse ad Anna che si era divertita.
Mostrato (Show don’t tell): Jenny si rivolse all'amica e le sussurrò: «Come è andata alla festa?». Anna pur continuando a seguire la lezione, accennò ad un sorriso e si illuminò mentre rispondeva: «E' stata una serata indimenticabile!».
3. Show don’t tell implica l’uso di termini precisi (parole dense), al contrario della vaghezza (parole generiche) che contraddistingue il raccontato.
es:
pensateci bene, meglio scrivere: leggere un librodivorarlo? Farsi rossi in facciaarrossireMangiare  o ingozzarsi? Caldo o rovente?
Ovviamente non tutte le scene della nostra storia dovranno essere mostrate, infatti se dessimo la stessa importanza a qualsiasi scena  non permetteremmo al nostro lettore di comprendere quali siano davvero le scene necessarie e importanti e lo costringeremmo a uno sforzo titanico durante la lettura.
Scegliete i fatti salienti della storia e fateli vivere al lettore.
Per capire meglio come fare, al solito, "andiamo a bottega" da qualche maestro.
Partiamo da Luc Besson e dall'incipit del suo romanzo ARTHUR E IL POPOLO DEI MINIMEI; notiamo le descrizioni che progressivamente ci aiutano a focalizzare gli ambienti e le persone grazie all'uso dei 5 sensi (rumori, odori, immagini e colori); notiamo i dialoghi che mettono in scena i personaggi e il lettore entra progressivamente nel mondo narrativo; notiamo l'impiego del linguaggio figurato e di un lessico composto da parole dense di significato. Notiamo infine la struttura in paragrafi...

Insomma ricordiamo che se la schiacciata è buona,
quando è farcita, magari con un po' di mortadella, lo è ancora di più...
lo stesso vale per i nostri testi scritti: se sono troppo semplici, non saranno mai interessanti come quelli ripieni di particolari e parole specifiche!!!
Vediamo se abbiamo capito: 
proviamo a prendere una frase dal pezzo che stiamo scrivendo in cui sia menzionato qualcosa che possa essere mostrato, ora scriviamolo nella colonna di sinistra. Ora creiamo un'immagine dettagliata per quella frase e scriviamo nella colonna di destra tutto quello che vogliamo far vedere o sentire ai lettori.

DIRE

(dillo in modo molto semplice)
MOSTRARE

(descrivilo in dettaglio)


(meno scrivi, meglio è)


(crea un’immagine nella mente

 del lettore)






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