REVISIONE "A MENTE FREDDA"


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Dopo aver fatto decantare i nostri elaborati durante le vacanze, ora è giunto il momento di riprenderli in mano e di affrontare la loro revisione.
Prendiamo  ad esempio uno dei nostri testi:
In un castello c’è un carcere. Un carcerato decide di ribellarsi alle guardie e scappa. Un poliziotto chiama l’FBI e arrivarono con elicotteri, carri armati e agenti super addestrati. L'F.B.I. riuscì a acchiappare il prigioniero cercando in tutta l’America, così tanti uomini morirono, ma ce l’avevano fatta!

Che ne pensate? Interessanti le idee, ma qualcosa non funziona:  come e su cosa possiamo intervenire?

DAL PLOT AL TESTO VERO E PROPRIO:
Alcuni di voi hanno prodotto lo schema della storia, raccontando semplicemente i fatti essenziali, ma, se non vogliamo che il lettore si annoi ed abbandoni la lettura, dobbiamo cercare di coinvolgerlo di più. La modalità migliore è ancora il MOSTRA NON DIRE che abbiamo già sperimentato.
Proviamo ad applicare le tecniche già affrontate insieme:
  • DETTAGLIARE LE SCENE: scegliamo i passaggi fondamentali e descriviamoli al rallentatore, attimo dopo attimo, secondo dopo secondo, in tutti i particolari. La tabella a T ci può aiutare (ricordate? IDEA /DETTAGLI)

  • INSERIRE UN DIALOGO: serve a mettere in scena i personaggi, ma non deve essere banale, può avere una funzione connotativa (servono a presentare i personaggi), una funzione informativa (tramite il dialogo il lettore conosce fatti nuovi) e narrativa (portano avanti la storia). Non dimenticate, poi, una strategia narrativa fondamentale: il sottotestocioè tutti i gesti che accompagnano le frasi pronunciate, gli sguardi, le smorfie, la postura del corpo a sottolineare una situazione. 
A proposito vi suggerisco alcune variazioni di "disse", potrebbero esservi utili! 
Aggiunse, annuì, annunciò, ammise, alluse, ansimò, argomentò.
Balbettò, borbottò.
Concluse, comunicò, chiese, commentò, confessò,
Dichiarò, domandò, dedusse
Esplose, esordì, esclamò
Gridò
Interruppe, intervenne, insorse,intimò, ironizzzò, insistette insinuò, illustrò
Mormorò, mentì, mugugnò.
Negò
Obiettò, ordinò.
Piagnucolò, pregò, protestò, precisò.
Rispose, replicò, ribadì, ribatté, rimproverò.
Sussurrò, sibilò, sollecitò, sbottò, spiegò.
Troncò, tuonò, tentenno
Urlò.




  • DESCRIVERE L’AMBIENTE:  tecnica dello zoom (dal particolare al generale o viceversa, della carrellata (da dx a sn/dall'alto in basso), aggiungete dati sensoriali, figure retoriche per arricchire il lessico.
  • DESCRIVERE I PERSONAGGI  (il lettore deve riuscire a vedere quello che vede lo scrittore!) Attenti però ad evitare l’effetto identikit:
Riccardo era alto, magro, aveva capelli corti e castani, il naso piccolo e lentigginoso. Portava gli occhiali ed arrossiva spesso...
Descrizioni come quella qui sopra annoiano il lettore e riducono il personaggio ad un vero e proprio "spezzatino" di dettagli!

Proviamo invece a METTERE IN SCENA il personaggio e focalizzare qua e là alcuni dettagli che lo rappresentano,  il resto si può tralasciare. La descrizione può concentrarsi sulla fisionomia oppure sull'abbigliamento o su entrambe le cose, l’importante è cercare di soffermarci su ciò che, avendo un forte legame con la personalità o gli interessi del nostro protagonista, serva al senso della storia.
Ecco come potrebbe cambiare la descrizione di Riccardo se lo mettiamo in scena: 

Riccardo si era svegliato molto presto quel giorno, perché voleva essere sicuro di entrare da solo, evitando che i suoi compagni lo prendessero in giro. Quando entrò si guardò intorno: la scuola era deserta, un’insolita calma avvolgeva i corridoi, non si sentiva lo sbattere degli armadietti rossi, né il vociare o le risate squillanti dei ragazzi, ma soprattutto non si udiva la rumorosa campanella. 
Si sentì al sicuro da occhi indiscreti. Si fermò un attimo sulla soglia aggiustando sul naso i grandi occhiali neri. Era un gesto quasi meccanico che ripeteva come ad infondersi sicurezza. Le sue labbra sottili abbozzarono un sorriso che illuminarono quei piccoli puntini color bronzo che gli incorniciavano il volto ed evidenziarono un enorme ed imbarazzante foruncolo sulla punta del naso. Ebbene sì, era il primo giorno di scuola e si sarebbe dovuto presentare con quell’orribile segno: già immaginava….
  • RIVEDERE ANCHE L'ORTOGRAFIA ed uso dei tempi verbali (EDITING): spesso si inizia con un tempo verbale e si prosegue con un altro. Ad esempio nel testo iniziale (quello del carcere) la storia si avvia al presente poi va avanti al passato remoto!
 Prima di metterci al lavoro leggiamo insieme una pagina dal primo libro della saga di Harry Potter  della scrittrice J.K. Rowling: Harry Potter e la Pietra filosofale e vediamo come alle pag. 7 e 8 descrive il protagonista










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