Facciamo..."Il punto"!

Sapete cos'è L'International Dot Day, la Giornata internazionale de Il Punto?
E' l’anniversario della pubblicazione del libro “Il punto” di Peter H. Reynolds, uscito in America per la prima volta il 15 settembre 2003 e che, quindi, si festeggia il 15 settembre.
Cosa ha a che fare questa giornata con la nostra esperienza di scrittori?
Leggiamo la spiegazione tratta dal blog milkbook e sono sicura che lo capirete subito!

Intanto, se avete un debole per le brevi storie e se amate gli albi illustrati, allora questo è il libro che fa per voi.
Il Punto è un inno alla fantasia, all’espressione di sé, al coraggio e a non darsi mai per vinti.

 

La storia

Durante la lezione di disegno Vashti non ha combinato nulla. La bambina lascia il foglio bianco perché, afferma imbronciata, non sa proprio disegnare
L’insegnante cerca subito di tranquillizzarla: “Ah, un orso polare in una tempesta di neve”, le dice. Ma la piccola è arrabbiata e delusa e non ha nessuna voglia di stare al gioco.
Nelle brevi storie per bambini compaiono la maestra e Vashti
Ecco il primo passaggio fondamentale del libro:
L’insegnante sorride. “Fai un punto, un semplice punto e poi guarda dove ti conduce”
La maestra dice make your mark in queste brevi storie per bambini
Vashti pensa che la stia prendendo in giro. Afferra un pennarello e lo scaglia sul foglio. Poi consegna quel punto insignificante all’insegnante. 
Ecco il secondo passaggio fondamentale:
La maestra dice pacatamente: “Adesso firmalo”
Be’, una firma di certo la sa fare. E la fa.
Passa una settimana. Vashti entra nell’aula di disegno e rimane senza parole.
Il SUO PUNTO firmato è appeso dietro la cattedra dentro una splendida cornice dorata.
La bambina pensa: “Posso senz’altro fare un punto più bello di questo!”.

Il resto è un crescendo di punti piccoli e grandi, colorati, mescolati, ingigantiti, dipinti. I punti di Vashti hanno successo, diventano i quadri di una “grande artista”.
Il quadro compare nelle brevi storie per bambini
Quella che una volta era una bambina insicura e demoralizzata, ora è una donnina che ha fiducia nelle proprie capacità, che esprime la sua creatività ed è di ispirazione ad altri.

 Quali riflessioni ci suggerisce questa piccola grande storia?  


Cosa sarebbe successo se il destino non  avesse fatto incontrare a  Vashti quell’insegnante speciale? 
Cosa sarebbe successo se nessuno l’avesse incoraggiata e messa alla prova?
Peter H. Reynolds ha dedicato “Il Punto” al Signor Matson, il suo insegnante di matematica di scuola media “che mi ha insegnato a lasciare la mia impronta”, scrive alla fine del libro.


Quante volte anche noi davanti al foglio bianco ci siamo fermati : "Non so proprio cosa scrivere!" 
Non perdiamoci mai di coraggio, basta lasciarsi ispirare anche dal più semplice degli oggetti che ci circondano, o immaginiamoci in una normalissima situazione quotidiana,  materializziamola con poche parole e lasciamoci andare di fantasia....  

...e se...?

La domanda che dobbiamo porci è: cosa sarebbe accaduto/potrebbe accadere se?

1. Mi ha suonato la sveglia.
...e se la sveglia prendesse vita?
2. Arrivo a scuola...
...e se non trovassi nessuno?
3. Appoggio la penna sul banco ...
e se questa cominciasse a parlare?

Provate ad inventare altri ...e se  poi scrivete di getto per almeno 15 minuti. Sono sicura che troverete lo spunto per scrivere un racconto incredibile!
Ecco, basta poco per trasformare un semplice evento in un breve racconto che, a seconda delle nostre intenzioni e del lettore al quale decidiamo di destinarlo, può assumere un tono comico, tragico, misterioso, avventuroso…

D’ora in avanti, quando vi capiterà di essere assaliti dall’ansia da foglio bianco, ricordatevi di questa strategia.

 

 



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